Oggi l’imbrunire profumava di tarda primavera: la pioggia che in questi giorni ha nutrito la terra, ripulito gli occhi dalle lacrime amare e lubrificato i cuori dai grossi sassi cinici e oziosi, ha rinfrescato l’aria conquistandone l’essenza.
E’ in questi momenti che mi soffermo con maggior presenza a fare autosservazione o mi lascio andare al silenzio del buio dello spirito.
Il mese di Giugno nella mia lingua si chiama Lampadas che a uno sguardo molto superficiale sarebbe il plurale di lampada quindi il mese dei fuochi del solstizio estivo, ma ad uno più attento si noterebbe una “base etimologica esclusiva nel sumerico lam ‘far crescere riccamente’ + pad ‘rompere, fare a pezzetti; sminuzzare’ (nel senso di ‘trebbiare’): significa ‘trebbiatura della ricca crescita’. Infatti Làmpadas è il mese della trebbia dei cereali”.
Io continuo a pensare che scavare troppo la terra sia sbagliato, preferisco sempre le porte e i labirinti dato che esistono da che esiste la terra.
Mancano sempre meno spicchi alla luna nuova del solstizio della Rossa Signora e la macerazione dell’iperico sarà a metà percorso.
Rubedo d’olio in pezzettoni d’anima e mietitura in luna nuova: Un quadro tanto sintetico quanto emblematico della storia dell’anno 20 del XXI secolo, albore del nuovo Millennio.
Nel Mese della Febbre abbiamo reciso il cordone ombelicale con la realtà attraverso l’invisibile presenza di un piccolissimo essere straniero invasore e nemico della Patria Istituzione Sanitaria. Nel mese di Marte e del Marcio abbiamo messo a macerare le nostre petalose anime sbocciolamente primaverili nell’olio di lockdown con un pizzico di sal penale che trattenesse l’umidità pandemologica.
Durante la procedura d’inizializzazione al coloniavirus la colonna sonora d’intrattenimento è passata da tricolore a stelle e striscianti vocalizzi in salsa di foca da balcone.
Nel Mese che Apre e che indica il numero Quattro il cerchio si quadra rimestando la macerazione nel sal penale più sciolto ma sempre efficacemente depauperante d’umidità d’anima immersa totalmente nel vuoto della chiusura e della cesura. Ormai la procedura è al centro e alla nigredo della decomposizione della memoria e della spensieratezza si alterna l’albedo dei preservativi da viso e da mani.
Durante la procedura d’installazione della pandeminchia la colonna sonora arriva all’apice di rubedo con canti e assembramenti di Liberazione mentre droni e processori festeggiano la nascita dell’Anti App , figlia surrogata coreana, ma dal cuore a 5 stelle gialle su sfondo rosso.
Eccoci all’imbocco della Nuova Normalità filosofale.
Nel mese di Maia, la più bella delle Pleiadi, mese della Madonna, delle rose e degli asini, ma soprattutto della ripresa della Navigazione, tornano i Conti e si dichiara lo Stato di Distanziamento fino a perfetta colatura dell’olio. Almeno finchè non ci si procura un’iniezione di filtri portentosi e sinuose bottigliette scure che chiudano ermeticamente. Finalmente si può iniziare a toccare con mani il lavoro, mani che si congiungono, da buoni congiunti, risaputamente ignari su ciò che faccia l’una mentre lo fa anche l’altra.
Colonna Sonora aurea è l’inno al distanziamento , incitazione al dissenso da dissidenza per informazione alternativa. La Giustizia terrena trema, le App di pubblica piazza vociferano, i ministeri negano e le mamme sono ufficialmente nominate insegnanti.
Durante questa fase di gruppo, ci si sfida a giochi mnemonici basati sul dimenticare volontariamente i ricordi legati alla felicità esaltando il gusto della colpevolezza aurea. Le app e i droni lasciano spazio alle divise sporche di lavanderia, alla caccia al complottista veritiero e alle dinamiche cultuali globalizzate.
Arriva il mese della Mietitura e l’uroboro inghiottisce quel pezzettin del suo codin mentre la giostra si ferma. Nuovo giro, Nuova corsa.
L’olio di pandeminchia è pronto, ma lo è anche l’olio della Nuova Era.
In fondo la procedura non è affatto male. Grazie Sauron, alla prossima facciamo il pane?
A mellu’ biri
SaKoga de Sa Serra de Sarcidanu.
Semplicemente fantastico. Nanon apprezza e le verrebbe voglia di tradurne in francese alcune tranche per aprire alcuni occhi che a pochi millimetri verso il basso vedono ancora le mutande allacciate alle orecchie.
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Rido molto per le mutande appese alle orecchie e ti ringrazio del complimento.
Sarebbe un onore se Nanon lo traducesse. Vi abbraccio con un milione e mezzo di cuori. 💞
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