L’Autunno è arrivato stabilmente, carico di frizzante aria, profumi intensi e cieli particolarmente attraenti e fascinosi. Come ogni autunno che si rispetti da quando son uscita a zonzo su questa terra, trasogno beatamente in questo mondo chiaroscuro e denso che riveste aderentemente ogni strato percettivo del mio essere. Lo stato di coscienza crepuscolare mi accompagna elegantemente, come fosse un elegante cavaliere medievale al centro di una grande sala in una danza di corde e flauti.
Ma è nella nera notte che la dolcezza della penombra interiore si fa più intensa portandomi in luoghi onirici reali.
Fosse un vino sarebbe Buio: gusto epico, sapore glorioso.
Manu tèndia
coru tentu
lugòri a is orus.
Luna in manus
follas siccas.
Siccàda sa luxi
pibioni ammurau
venas ligoràdas.
Entu estu sullat
ca in pittùrras artziat.
Ogus cara a cara.
Tremi tremi
s’arregòdu.
Mano tesa
cuore stretto
chiarore agli orli.
Stretto al cuore
luna tra le mani
foglie secche.
Seccata la luce
grumo viola
vene livide.
Vento da est soffia
nel petto sale.
Occhi faccia a faccia.
Trema trema
il ricordo.
Jana Sa Koga
