Ricaricandosi..

Negli ultimi giorni non ho fatto altro che pensare a un nuovo argomento da analizzare e raccontare. Ho chiesto tutt’attorno a me, alle persone che stimo, sperando in un’illuminazione. Sperando in quel bagliore che indica la via che collega ogni cosa a tutte le cose, non ho pensato alla musica che da sempre fa da sottofondo nella mia vita. E’ talmente parte di me da averla data per scontata, finchè un collegamento ha davvero funzionato e “yep” : Luce fu!

Attorno a me parecchie ombre scivolano lente nel susseguir del giorno: Non è buio, è più voglia di qualcosa di alto. Quindi la mia richiesta di suggerimenti ha portato a esternare i fastidi e le preoccupazioni che ricadono nei pendoli energetici mondiali. Le carestie, le guerre, il terrorismo, la siccità, gli abusi di potere, la paura di aver paura, la depressione, la solitudine, lo sfruttamento della terra e degli animali sono tutti argomenti molto interessanti. Tecnicamente non granchè belli, ma sicuramente importanti nella crescita interiore e nella ricerca della verità consapevole.

Siccome io adoro essere diversa da ciò che ci si aspetterebbe, non voglio negare che tratterò questi argomenti sotto un’altra luce. Come ho appena accennato, questi argomenti cadono sotto il pendolo energetico di entità che guadagnano dalla perdita della nostra energia. Sono quelle ombre che, in questo piano di esistenza, ci spingono a evolverci; per cui decidere da che parte stare non significa combatterle bensì accettarle. Significa accettarci, perdonarci e amarci incondizionatamente poichè son le nostre ombre. Quella che Peter Pan perdeva sempre, ma non rinunciava ad avere attaccata addosso. Quella che d’estate ci da tregua perchè il sole è bello, ma terribilmente possente.

Non siamo venuti su questo piano d’esistenza per innalzarci verso l’alto in danza sull’armonia delle sfere e rimanerci. Fosse stato quello il nostro scopo non saremo neanche nati, saremo rimasti esattamente dov’eravamo per essere ciò. Invece siamo quì perchè abbiamo scelto di viverlo, abbiamo scelto di  poter scegliere. Quella malinconia che accompagna i momenti di silenzio interiore è sentore di ricordo.

Coltiviamo il silenzio e dal seme della malinconia nascerà il fiore del ricordo.

  

Una volta nato il fiore, Endrigo vi ha spiegato a sufficienza il resto e questo vostro sorriso me ne dà ampiamente conferma.  Ciò di cui parlo è geometria sacra, è inconscia e difficile da palesare, ma esistono alcune tecniche. Anche i fiori hanno l’ombra, è piccola perchè loro stessi son tendenzialmente piccini, ma su questo piano di esistenza vige la legge dell’uguale e contrario. E’ il cosmico equilibrio strutturale, strutturato e strutturante dell’intero universo che in questo spazio-tempo si materializza.

L’ombra e la Luce, quindi, son strettamente collegate nel quì e ora, nell’isola che non c’è e in tutto il pianeta terra. Accettiamolo, senza pensarci. Respiriamoci su e sorridiamone. Anche quando quella voce dice: “Ma la fame..!ma la sete..!ma il sonno..!ma la malattia..!ma il dolore..! ma ma maa la mortee!” Accettiamo la voce, accettiamo quei pensieri e lasciamoli andare per la loro strada. Si attardano? Sono ospiti indesiderati? Saremo gentili e faremo notare che abbiamo un impegno. Un appuntamento inderogabile con noi stessi. All’ennesimo sollecito gentile capiranno di essere invedenti, d’altronde quella è casa vostra e non loro! In quei momenti di silenzio, il seme germoglierà e tutto sarà più chiaro.

Il mio sottofondo a quel silenzio son da sempre gli Alberi. Il fruscio del vento che scompiglia le chiome e ne fa onde meravigliosamente verdi e vividamente coscienti.

Un saluto alla Quercia e uno al corbezzolo. Un abbraccio al fico e un bacio all’olivo. Un ringraziamento particolare al Mandorlo dal fiore mistico e dal sorriso malizioso. Un inchino all’albero di Noce e alla sua filosofia.

Chi i diisi

fùrrianta a trottu

tòccada a pensai

a su trumentu.

Pustisi chi pensau

meda d’eusu

tòccada a bivi

in su soli

chi nàascidi

e si mòridi

cumenti de

donnia Dì.

Ca crasi esti

su oj de su

chi app’essi.

E chini du scìu

scètti che Deu

cun Deusu.

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Se i giorni

s’imbruttiscono

bisogna pensare

al malessere.

Dopo averci

pensato molto

bisogna vivere

nel sole

che nasce

e che muore

come ogni

giorno.

Perchè domani è

l’oggi di ciò

che sarò.

Chi, lo so

solo io

e Dio.

Con devozione alla domatrice di rettili, leale amica del Redentore affinchè la sua palma ci aiuti a filtrare le emozioni come fossero raggi di sole e in memoria della matrona che tanto mi ha insegnato con poche parole e molto esempio.

M.S.

SaJana de sa Mura, SaKoga de Sarcidanu.

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