Terra-Terra.

Nella mia lingua il titolo di questo nuovo articolo verrebbe pronunciato TderraTderra. Per chi è sardo, soprattutto della mia regione, in questo modo il titolo smette di sembrare una pseudo-citazione di vattelapesca canzoncina infantile e prende la connotazione di qualcosa di poco definito, semplice..grezzo.

Ed è proprio così che mi sento in questo primo mese dell’anno: grezza. Nella mia semplicità e poca raffinatezza scelgo di scartare l’affettazione spastica per lasciar spazio all’eleganza fascinosamente felina delle linee del nostro paesaggio.

E’ un paesaggio che si sente con le orecchie perchè urla come un pugno che ritmicamente voglia uscire dal cuore del nostro petto.

Si sente con la pancia perchè profuma di fertilità che è cibo dell’abbondanza.

Coi piedi perchè tutti noi che abbiamo scelto di stare quì siamo alberi col potere di strisciare.

La terra è scura quasi sporca, è piena di vita strisciante, puzza ed è pericolosa ma è la vita.

Ci spinge ad essere migliori mettendo alla prova il nostro peggio. Non si domina la terra, si rispetta e si accetta nelle sue contraddizioni. Dura e morbida, insipida e salata, bella e vecchia.

Nella mia Emoterrità di Capudanni ho un gioco da consigliarvi: entrate su youtube e scrivete Sardegna. Dopo una selezione naturale dei dementialVlog vacanzieristici con ambientazione balneare di massa, potrete ammirare quanto brillante sia l’amore per quest’isola.

Buon Equinozio d’Autunno nella Terra a tutti.

 

https://www.youtube.com/watch?v=gKqEhyKrSE4

 

Candu castiu sa terra ‘e mesu

cosa mia intendu unu fragu

de maja e de libertadi.

M’intendu ca seu in su logu miu

e ca no du adi atru logu

ancà potzu essi cumenti seu.

Scìu ca su birdi

esti sa vida.

M’intendu ca seu beni fadàda

a essi nàscia innoi.

Scìu ca no mi ndi ollu

andai mai.

M’intendu ca su entu è fancèddu

de su birdi de sa terra cumenti

deu seu fancèdda de s’amori

po su crìau e s’incrèau.

 

Quando guardo questa mia terra di mezzo

sento un odore di magia e libertà.

Sento in me che sono nel mio spazio

e che non esiste altro luogo

dove essere come sono.

So che il verde

è vita.

Mi sento fortunata

a esser nata quì.

So che non me voglio

andar via mai.

Sento che il vento è amante

del verde della terra come

me che son l’amante dell’amore

per il creato e l’increato.

 

Imbruscinàda in sa terra a tipu sriboneddu

Jana de sa Mura^

 

 

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