La mia terra di mezzo nella mia terra e mezzo.

E’ quel mezzo in più che subito fa pensare al figlio di Sclavi a noi maniaci dell’indagatore dell’incubo e che a me fa pensare alla mia personalissimamente universale, continua e solenne ricerca dell’armonia e dell’equilibrio. In media res diceva zio Orazio quand’ero piccola. A trett’e mesu si dice quì per spingerci a mediare, a godere delle sfumature ma anche a non uscire dal seminato.

Settembre è meraviglioso, è l’inizio dell’anno e la fine dell’estate. Capudanni, l’inizio dell’anno per noi. Adoro gli inizi che segnano le fini, la nuova era che stiamo vivendo ne è un esempio e la Jana ovvero il labirinto unicursale a sette cerchi è il suo simbolo. Questo ci riporta alla terra, elemento che amo visceralmente, che mi appartiene e che devo sentire coi miei piedi ogni giorno.

Il mezzo nel mezzo. Un tramite di essenza esistente che sostiene, che da speranza perchè è pura fede. Come la mia Isola: esiste, è viva, è sola ma al centro di tutto, ha una gemella diversa al suo fianco ed è calpestata dal bene e dal male senza che mai si lamenti.

Il fuoco ci fa tremare i polsi, la terra no..è una vecchia gran donna, silenziosa come una grotta e pacata come la pietra che ha inventato il riso sardonico.

 

In custa terra

‘e mesu

arta e birdi

a collori ‘e mari

ma fragosa

de petza crua e

druci che sa vrutta.

In custa terra

‘e mesu

seu nàscia

ca tenìa cos’ e fai.

In custa terra

‘e mesu

nudda mi tòccada.

In custa terra

‘e mesu

seu sa Reina.

In custa terra

‘e mesu

su coru cùrridi

che su entu

a pitz’ e matta!

 

In questa terra

di mezzo

alta e verde

di color del mare

ma profumata di

carne cruda e

dolce come la frutta.

In questa terra

di mezzo

son nata

perchè avevo da fare.

In questa terra

di mezzo

nulla mi tange.

In questa terra

di mezzo

son la Regina.

In questa terra

di mezzo

il cuore corre

come il vento

sopra gli alberi!

 

Vi abbraccio maternamente con un abbozzo di canto in Re che è la citazione delle citazioni:

 

Procurade ‘e moderare barones sa tirannia 
chi si nono pro fide mia torrades a pe’ in terra.
Declarada est giai sa gherra contra de sa prepotenzia 
incuminzat sa passenzia in su populu a mancare.

 

Cando si pesat su bentu est prezisu bentulare 
mirade chi sas areas minettana temporale 
zente cussizzada male iscurtaes sa boche mia.


Barones sa tirannia procurade ‘e moderare.

 

Custa populos est s’ora d’estirpare sos abusos 
a terra sos malos usos a terra su dispotismu
Gherra, gherra a s’egoismu et gherra a sos opressores 
custos tirannos minores est prezisu umiliare 

 

Barones sa tirannia procurade ‘e moderare.

 

(F. I. Mannu. Su patriottu sardu a sos feudatarios)

 

A trett’e mes’e tottu

JanaSaKoga^

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