Sono molto indecisa su quale elemento analizzare in questo afoso agosto centrisolano. Di quelli canonici ne mancano due e mentre cerco di capire quale mi ispiri di più in questi giorni, ascolto The Host of Seraphim che per ironia mi rimanda al silenzio, al mio spazio interiore dove tutto è pace.
Nei giorni scorsi sono andata nei boschi che costeggiano l’altipiano ai lati del Flumendosa. A ridosso di quel tavolato che da il nome alla storica regione alla quale appartengo burocraticamente, geneticamente, animicamente e spiritualmente.
I miei piedi, liberi dalla schiavitù delle calzature, hanno frugato tra il fogliame e l’humus. Le mie gambe son tornate a casa con i graffi rossastri dei rampicanti spinosi del sottobosco di lecci e sugheri in un paesaggio ombroso di pietra e abissi. I miei piedi vogliono parlare di terra perchè cercano il fresco, ma i miei occhi bramano il sole delle radure. Il calore sul viso della luce della consapevolezza è un’energia senza limiti nè eguali. Ecco le mie braccia al cielo!
Nei giorni che verranno ho appuntamento con l’Universo, lui saprà consigliarmi al meglio, certamente.
Nel frattempo il succo fresco della mia Vita, un po’ di poesia da bocca, al crepuscolare senso di appartenenza che solo il verde e il rosso sanno offrirmi con grande onore.
Paridi ca s’animu e
su spiritu de tottu
no sìada e no
sìada stèttiu mai.
Paridi ca sa beridadi
sìada cussa chi si faidi
sanguni e petza
in is ogusu.
Su chi no bisi
esti e tottu.
Mancai no ti ndi
òghidi is ogusu ti ndi
ògada is intrànniasa
a tottu dì.
Intrànniasa.
Bàllidi po sa petza
e po su intendi.
No si bidi
e gi s’intèndidi.
Cussu e’ su Sentidu.
Sembra che l’animo
e lo spirito di tutto
non esista e non
sia mai esistito.
Sembra che la verità
sia quella che si fa
sangue e carne
alla vista.
Quel che non vedi
esiste lo stesso.
Anche se non ti
fa vibrare gli occhi ti
fa vibrare le interiora
a ogni respiro.
Intrànnias.
Vale sia per le interiora
che per i sentimenti.
Non si vede
ma si sente.
Quello è su Sentidu.
****************************
In sa vida tòccada
a essi tresi.
Tòccada a scì de essi
tresi e un’e tottu.
Tòccada a scì Luxi
po essi Amori e
a tenni Fortza po
scì de essi.
E in donnia manèra
arrì sempri fintzes’ e
candu pari’ ca
no srebidi.
E prangi a funtana
po sciùcullai su coru
e torrai a arrì.
Nella vita bisogna
essere tre.
Bisogna saper d’esser
tre e uno stesso.
Bisogna saper Luce
per essere Amore e
avere Forza per
saper d’essere.
E in ogni modo
ridere sempre anche
quando sembra che
sia inutile.
E piangere a cascata
per sciacquare il cuore
e ritornare a ridere.
Cun arrisu a sa sarda manèra..
Jana de sa Mura, Sa Koga de sa Serra de Sarcidanu.
Sa bellesa de is fueddus tuus est cumenti su bentixeddu friscu chi m’alligrat su sentidu in is diis de basca leggia. …..luxi, luci e amori……Olla in artu che una mariposa! ❤ Jana de beranu
"Mi piace""Mi piace"
Deus òllada sorri stimada! ^*^
"Mi piace""Mi piace"