Coi piedi nudi nella terra e il fuoco del sole addosso..

Sono molto indecisa su quale elemento analizzare in questo afoso agosto centrisolano. Di quelli canonici ne mancano due e mentre cerco di capire quale mi ispiri di più in questi giorni, ascolto The Host of Seraphim che per ironia mi rimanda al silenzio, al mio spazio interiore dove tutto è pace.

Nei giorni scorsi sono andata nei boschi che costeggiano l’altipiano ai lati del Flumendosa. A ridosso di quel tavolato che da il nome alla storica regione alla quale appartengo burocraticamente, geneticamente, animicamente e spiritualmente.

I miei piedi, liberi dalla schiavitù delle calzature, hanno frugato tra il fogliame e l’humus. Le mie gambe son tornate a casa con i graffi rossastri dei rampicanti spinosi del sottobosco di lecci e sugheri in un paesaggio ombroso di pietra e abissi. I miei piedi vogliono parlare di terra perchè cercano il fresco, ma i miei occhi bramano il sole delle radure. Il calore sul viso della luce della consapevolezza è un’energia senza limiti nè eguali. Ecco le mie braccia al cielo!

Nei giorni che verranno ho appuntamento con l’Universo, lui saprà consigliarmi al meglio, certamente.

Nel frattempo il succo fresco della mia Vita, un po’ di poesia da bocca, al crepuscolare senso di appartenenza che solo il verde e il rosso sanno offrirmi con grande onore.

 

Paridi ca s’animu e

su spiritu de tottu

no sìada e no

sìada stèttiu mai.

Paridi ca sa beridadi

sìada cussa chi si faidi

sanguni e petza

in is ogusu.

Su chi no bisi

esti e tottu.

Mancai no ti ndi

òghidi is ogusu ti ndi

ògada is intrànniasa

a tottu dì.

Intrànniasa.

Bàllidi po sa petza

e po su intendi.

No si bidi

e gi s’intèndidi.

Cussu e’ su Sentidu.

 

Sembra che l’animo

e lo spirito di tutto

non esista e non

sia mai esistito.

Sembra che la verità

sia quella che si fa

sangue e carne

alla vista.

Quel che non vedi

esiste lo stesso.

Anche se non ti

fa vibrare gli occhi ti

fa vibrare le interiora

a ogni respiro.

Intrànnias.

Vale sia per le interiora

che per i sentimenti.

Non si vede

ma si sente.

Quello è su Sentidu.

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In sa vida tòccada

a essi tresi.

Tòccada a scì de essi

tresi e un’e tottu.

Tòccada a scì Luxi

po essi Amori e

a tenni Fortza po

scì de essi.

E in donnia manèra

arrì sempri fintzes’ e

candu pari’ ca

no srebidi.

E prangi a funtana

po sciùcullai su coru

e torrai a arrì.

 

Nella vita bisogna

essere tre.

Bisogna saper d’esser

tre e uno stesso.

Bisogna saper Luce

per essere Amore e

avere Forza per

saper d’essere.

E in ogni modo

ridere sempre anche

quando sembra che

sia inutile.

E piangere a cascata

per sciacquare il cuore

e ritornare a ridere.

 

Cun arrisu a sa sarda manèra..

Jana de sa Mura, Sa Koga de sa Serra de Sarcidanu.

 

 

 

 

 

2 pensieri riguardo “Coi piedi nudi nella terra e il fuoco del sole addosso..

  1. Sa bellesa de is fueddus tuus est cumenti su bentixeddu friscu chi m’alligrat su sentidu in is diis de basca leggia. …..luxi, luci e amori……Olla in artu che una mariposa! ❤ Jana de beranu

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