L’articolo di ieri mi ha dato molta soddisfazione. Oggi son già concentrata sul nuovo argomento che sarà l’elemento Aria. Intanto ho pensato che avreste potuto gradire, come interludio impegnato, una delle mie poesie. Ovviamente nella mia vera lingua, ovviamente educatamente tradotta e ovviamente col mio stile, ovvero scritta come la pronuncerei, con lo scopo di mantenere intatte le sonorità. Infatti, a proposito di aria, io alle sonorità ci tengo moltissimo. Se foste della mia regione nella mia isola riconoscereste subito dal mio accento la comunità dalla quale provengo.
Bando alle ciance. Poetiamo un po’..
Xricu de mari.
Candu fuausu antigusu
sa fida naràda sa bia sua
Nosu sighiaiausu su fragu
‘e su sonu de tottu s’Increau
po essi sintzillusu e
prenusu de luxi
Sa terra cantàda e
su xellu arrespundìada
S’airi arrespiràda fogu
e torràda luxi
I mattasa fuanta i maistasa
ca imparànta a intendi
e s’accumpangiànta
che mamma e babbu
impari.
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Cerchio di mare.
Quando eravamo antichi
la vita diceva la sua via
Noi seguivamo l’odore
del suono di tutto l’Universo
per essere brillanti e
pieni di luce
La terra cantava e
il cielo rispondeva
L’aria inspirava fuoco e
espirava luce
Le piante erano le maestre
che insegnavano a sentire
e ci accompagnavano
come madre e padre
insieme.
A s’Umbra ‘e sa Luxi cun Coru Mannu
JanaSaKoga*